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Giovanni Kappenberger in pensione, di casa a San Bernardino, ha lavorato come meteorologo per MeteoSvizzera Locarno-Monti redigendo per anni i bollettini meteo della nostra regione. Glaciologo, studioso dei ghiacciai, esperto di valanghe, per Salvioni Edizioni ha appena pubblicato il suo diario poetico dei ghiacciai. Agli iceberg del Gerenpass ha dato un nome: Olaf, Irene, Cervino, Centrale, Due Balene, e in questo libro ha voluto raccontarne la storia nell’intento di spiegare al lettore le dinamiche che muovono ghiaccio e acqua trasformando l’aspetto dei paesaggi alpini. Quello di Giovanni Kappenberger è un attento lavoro di documentazione e misurazione, nove volte ha visitato e perlustrato il Gerenpass e i ghiacciai che lo circondano, la prima il 18 dicembre 2020, l’ultima il 16 ottobre 2021. Altro materiale lo ha raccolto grazie a una webcam posizionata a nord del lago del Geren, in Val Bedretto, per seguirne evoluzioni e mutamenti. «So fin troppo bene quanto l’equilibrio di queste sculture sia effimero, quanto la loro bellezza sia impermanente, destinata a svanire sotto i miei occh.» E ora grazie alla poetica del ghiaccio di Giovanni Kappenberger le storie le conosciamo anche noi.