Alle prime luci dell'alba le forze dell'ordine hanno eseguito gli sfratti
«Io da qui non esco, andate via. Se mi togliete casa divento malvagia e cattiva» grida una signora dall'interno di un appartamento dell'Ater in via Santa Rita da Cascia a Tor Bella Monaca. Davanti ha Carabinieri e Polizia municipale che sono venuti a sgombrarla perché da circa vent'anni non paga l'affitto al Comune, tanto da accumulare un debito che sfiora i 70 mila euro. Non è una persona qualunque e non è affatto indigente. È la mamma di Giuseppe Moccia, esponente di quel clan di camorra che qui nella capitale è arrivato anni fa per controllare traffico di droga ed estorsioni, evoluzione del sodalizio creato da Gennaro Moccia e Anna Mazza, la "vedova nera" della camorra che dopo la morte del marito ne prese le redini guadagnandosi la fama di donna feroce e implacabile. Un parente alla lontana ma capace di farsi rispettare e svolgere un ruolo di rilievo nel traffico di droga. Tra gli arredi sfarzosi di questo appartamento al tredicesimo piano - in perfetto stile Casamonica - sono stati trovati quasi 30mila euro in contanti, alcune dosi di hashish e tutto il necessario per il confezionamento della droga per cui Giuseppe Moccia è stato prima condotto in caserma dai carabinieri e poi denunciato per spaccio. Arredamento costoso, armadi pieni di abiti firmati (da Gucci a Louis Vouitton), televisori led in ogni stanza, stucchi e parati a palesare uno stile di vita incompatibile con il debito contratto con il Comune. Il peso specifico dell'operazione a Tor Bella Monaca si intuisce dall'imponente schieramento di forze dell'ordine che alle prime luci dell'alba hanno eseguito gli sfratti: quasi un centinaio di uomini. Oltre all'appartamento dei Moccia, sono stati liberati altri quattro appartamenti occupati da persone ritenute vicine all'organizzazione criminale. Gli appartamenti si trovano nella cosiddetta "Torre della Legalità", un punto privilegiato di osservazione per il controllo della piazza di spaccio. Stamattina sono arrivati i militari del VI distretto Casilino Nuovo, del Reparto Mobile della Polizia di Stato, dei Carabinieri della Stazione di Tor Bella Monaca e della Polizia locale di Roma Capitale a cacciarli fuori dopo gli accertamenti fatti da Ater (Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale). Ma il personaggio principale è sicuramente Giuseppe Moccia, cognato di Vincenzo Nastasi detto "O Principe" sposato con Maria Grazia Moccia. Nomi e soprannomi che non lasciano spazio all'immaginazione. Il "Principe", chiamato così perché affascinato dall'omonimo personaggio della serie tv Gomorra, era ritenuto a sua volta il capo indiscusso della palazzina al civico 69, forte del suo legame con Luigi Leonello, capo storico della piazza di Tar Bella Monaca. E come un boss si comportava anche Giuseppe Moccia al punto da arrivare ad aggredire in strada Tiziana Ronzio, attivista... ( Antonio Crispino/Alessio Viscardi - Agtw / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/rom...