Washington Post: «Un colonnello ucraino coordinò il sabotaggio del Nord Stream»
Un'operazione speciale controversa e un nuovo regolamento di conti tra i vertici dell'establishment politico e militare ucraino. Sono le ultime rivelazioni del Washington Post e dello Spiegel. Secondo il quotidiano statunitense e il settimanale tedesco, un alto ufficiale delle forze speciali ucraine legato ad una parte dell'intelligence ucraina ha coordinato il sabotaggio del gasdotto Nord Stream. Fonti vicine all'operazione raccontano come il colonnello Roman Chervinsky avrebbe gestito la logistica e il supporto di un team di sei uomini inviati nel Baltico con una barca a vela e con dell'attrezzatura subacquea a piazzare delle cariche esplosive sulle strutture sottomarine. Una descrizione compatibile con quanto successo il 24 settembre 2022, quando un'esplosione ha danneggiato i condotti che trasportano gas dalla Russia alla Germania attraverso il Baltico.
Questa operazione ha da sempre incontrato le critiche di tutti i governi, compresa Washington. E se l'esecutivo di Zelensky nega ogni coinvolgimento, queste rivelazioni confermano il ruolo degli ucraini in un'attività di sabotaggio condotta contro strutture civili, al di fuori della propria area di sovranità. Da notare però un altro elemento, come sottolinea lo stesso Washington Post: Chervinsky avrebbe da sempre risposto, almeno indirettamente, agli ordini di Valery Zaluzhny, generale capo dell'esercito ucraino al centro delle tensioni di queste settimane tra i vertici militari e i vertici politici di Kiev. Una testa da sacrificare dunque, tanto più che è tra i critici del presidente? Da aprile Chervinsky da aprile si trova in carcere con l'accusa di abuso di potere per aver preso parte ad un'altra operazione che avrebbe esposto obiettivi militari strategici ucraini. ( Video Reuters/ testo di Marta Serafini / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/atta...