La sfida su salario minimo
Un duello tra donne su questioni cruciali per l'Italia. Il question time alla Camera sul salario minimo si è trasformato nella sfida a tutto campo tra Giorgia Meloni, prima donna Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi ed Elly Schlein, prima Segretaria del Partito Democratico.
«In un contesto come quello italiano, caratterizzato da un'elevata copertura della contrattazione collettiva e da un elevato tasso di lavoro irregolare, il governo non è convinto che la soluzione sia la fissazione di un salario minimo legale». Ha detto Giorgia Meloni.
«Il salario minimo alle lavoratrici povere é come dice lei uno specchietto per le allodole, vada a dirlo alle lavoratrici sfruttate - ha attaccato Schlein. «Signora presidente c'è un dramma di questo Paese di cui non sentiamo parlare mai. È la precarietà del lavoro povero. Più di tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri anche se lavorano. Occorre fissare per legge un salario minimo perché sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro, ma sfruttamento».
La premier ha ribadito il suo no al salario minimo che, a suo avviso potrebbe «per paradosso" generare per i lavoratori condizioni peggiori di quelle di oggi, favorendo le grandi concentrazioni economiche».
Nella replica di Schlein accuse alla destra: «Siete ossessionati dall'immigrazione ma vedete l'emigrazione di tanti giovani che i salari bassi e la precarietà costringono a costruirsi un futuro altrove. Avete quasi cancellato Opzione donna. Queste sono le risposte» perché le vostre priorità sono altre: i rave, i condoni, la guerra alle Ong e da ieri colpire i figli e le figlie delle famiglie omogenitoriali che hanno gli stessi diritti di tutti i bambini e bambine che fanno parte della nostra comunità». Alla fine della seduta stretta di mano in Aula tra Meloni e Schlein. E' stata Meloni, che prima di uscire dall'emiciclo, si e' avvicinata alla leader del Pd per salutarla. ( CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/politica/me...