Una parte del processo a carico di Luca Palaia per il duplice omicidio di Ferrazzano.
'Volevo farne un piccolo Angelo Izzo'. E' con queste parole che Angelo Izzo descrive il rapporto di amicizia e amore che lo lega al giovane Palaia, 21 anni, incensurato.
Nell'aprile del 2005, Maria Carmela Linciano, 48 anni e sua figlia 14enne Valentina Maiorano, furono legate, soffocate e poi sotterrate nel giardino della villa di Guido Palladino, anch'egli coinvolto nella vicenda.
La Corte di Assise di Campobasso, assiste impietrita alle dichiarazioni di Izzo, che descrive e rivendica l'atroce delitto.
Breve cronistoria della detenzione di Angelo Izzo:
Nel 1975, assieme a due amici: Andrea Ghira e Gianni Guido, avvicina due ragazze di 17 anni e le invita ad una festa, in una villa del Circeo, villa in cui le sottopone a torture efferate ed infine le assassina.
Dopo la condanna tenta due evasioni, che non gli riescono, diventa informatore di giustizia, anche se poi le sue rivelazioni, quasi tutte fatte come pentito, si rivelano false e prive di ogni credibilità, ma lui riesce lo stesso ad ottenere un permesso premio ed evade, questa volta con successo, restando latitante per oltre un mese e quando viene riacciuffato, era già riuscito a raggiungere la Francia.
Per buona condotta e apparente pentimento, viene affidato, in regime di semilibertà, a un gruppo di religiosi, per il recupero di tossicodipendenti, presso cui svolge la sua opera (vorrei proprio vedere che tipo di opera ha svolto questo mascalzone) e durante l'arco della giornata, in cui evidentemente era libero dai controlli porta a termine il suo doppio efferato delitto.
Ora si trovava a Campobasso in regime di libertà vigilata ed era sottoposto a controllo di polizia perché veniva sospettato di attività illecite per traffico d'armi ed è il motivo per cui è stato tratto in arresto.
Nonostante tutto questo è riuscito comunque a commettere un doppio efferato delitto.
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