Martedì 12 Venezia si sveglia sotto 130 centimetri d'acqua. All'alba suonano le sirene, che si spengono mentre continua a piovere per tutto il giorno. Nella notte tra il 12 e il 13 la situazione precipita: un vento fortissimo sferza la laguna, l'acqua sale, invade i piani terreni dei lussuosi hotel del centro, via Garibaldi sembra un fiume in piena, i vaporetti vengono scaraventati a riva, imbarcazioni e gondole si incastrano nelle calli. Il livello si fa storico: 187 centimetri. Le sirene risuonano anche la mattina del 13, alle 8.30. Si toccano 150 centimetri a Riva degli Sschiavoni. L'acqua invade la cripta di San Marco. Il 14 il livello della marea scende, ma la città è ancora sott'acqua, ovunque rimbomba il rumore delle pompe elettriche di residenti e negozianti che cercano di fare la conta dei danni. La violenza del mare e del vento ha scaraventato barche nella pineta e fatto a pezzi recinti di marmo. Nella basilica, alla Fenice, nella storica libreria "Acqua alta", si lavora senza sosta per asciugare, pulire, recuperare documenti, mobili, libri. In piazza San Marco intanto continuano i flash dei turisti. . .a cura di Giulia Santerini e Francis D'Costa
Abbonati a Repubblica: https://s.repubblica.it/scopridipiu . Podcast, inchieste, newsletter e tanto altro.