Non è soltanto il cognome tedesco ad averlo salvato, ma anche l'appartenenza alla categoria degli ebrei misti, cioè di coloro che non hanno il cento per cento di sangue ebraico. Franco Schönheit, ferrarese, nato nel 1927, aveva due nonne cattoliche, quindi, secondo i nazisti, apparteneva a coloro che non dovevano essere eliminati per primi.
Fu catturato a Ferrara nel febbraio 1944 dalla polizia italiana, assieme ai genitori. Fu portato nel campo di Fossoli, in provincia di Modena. Lì a suo padre venne affidato il compito di capoblocco. Il 5 agosto del 1944 Schönheit arrivò a Buchenwald; fu liberato l'11 aprile dell'anno dopo.
"In quelle baracche c'erano circa 30.000 persone, nella stragrande maggioranza deportati politici, cioè il fior fiore della resistenza antinazista in Europa. Io e mio padre fummo molto aiutati da un medico polacco", testimonia il sopravvissuto.
Schönheit ricorda l’episodio di un giovane-SS che gli donò una moneta e scoppia a piangere mentre commenta: "Lui con la sua divisa e il suo mitra aveva perso, perché era dalla parte sbagliata. Io avevo vinto perché ero dalla parte giusta".